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Opere

Storie della preistoria

In Storie della preistoria, superando gli schemi e la morale talvolta spietata della favolistica classica, l’autore non veste 
i panni del vecchio saggio o del sentenzioso maestro ma, pianamente, con illimitata fantasia e con sorprendente arguzia, narra le avventure e le disavventure di una grande folla di animali umanizzati. O meglio: di uomini che si nascondono dietro una maschera animalesca.

Come sempre accade sul palcoscenico della favola, il debole si mescola ai forti, l’ingenuo agli astuti, il buono ai cattivi. Qui, però, la verità non ha le tinte fosche della tragedia o i toni grotteschi della farsa perché Moravia, attento conoscitore degli uomini, non rinuncia mai alla speranza: sicché il lettore impara divertendosi, senza rabbrividire di paura e di sgomento. Ma le sue storie, libere da schematismi e da certezze usurate dal tempo, si propongono, piane, efficaci, più spesso esilaranti, per una lettura accattivante e per un’interpretazione autonoma e personalissima.

La cosa e altri racconti

Pubblicate per la prima volta nel 1983, queste venti "favole erotiche" si configurano come una delle opere più sorprendenti e coraggiose di Moravia. Attraverso una fenomenologia redatta con una pazienza da entomologo, l'autore de Gli indifferenti racconta un'idea di sesso liberata da ogni vincolo morale e psicologico, ma proprio per questo indifferente all'erotismo, avventurandosi in spazi iperrealisti nei quali l'amore si impone sul dolore e su ogni forma di lutto. La stessa scrittura diventa uno strumento di conoscenza che tenta di aprire uno spiraglio di autenticità nel confuso agitarsi dell'esistenza: è solo là dove gli uomini e le donne tendono a confondersi che è possibile cogliere la verità umana celata nel segreto della persona.

 

L'uomo che guarda

L’esistenza quotidiana scorre ripetitiva e abitudinaria per Dodo,
 un bell’uomo sui 35 anni, ex sessantottino, per suo padre, un anziano “barone” universitario, per Silvia, moglie di Dodo, di ambigua
e sfuggente sensualità. Sulla loro vita, che si svolge in una grande casa patrizia al centro di Roma, sui loro complessi ma “leggibilissimi” rapporti, passa lo sguardo attento e impietoso di Dodo attore prima che spettatore di se stesso. Spinto dall’imperativo intellettuale
 di osservare per conoscere, Dodo spia ciò che accade con lo sguardo gelido dello scienziato che segue le trasformazioni della materia. Così questo “indifferente” degli anni ’80, ossessionato dal nucleare, assediato dall’Eros e dalle sue perversioni, osserva la realtà con distacco, subendola e subendosi, selezionando ciò che accade con la mente e rifiutandolo con i sentimenti. Un testo fondamentale nella narrativa di Moravia ricco di presenze attraenti, accondiscendenti e memorabili.

 

L'inverno nucleare

L'inverno nucleare consiste in una raccolta di interviste, articoli, saggi scritti dal 1982 al 1985 sulla questione nucleare. Moravia cerca di servirsi della scrittura per combattere una guerra di liberazione dalla guerra e confessa come l' "ossessione" nucleare sia entrata a forza nella sua opera letteraria.

Passeggiate africane

"Oggi, rileggendo questi diari, mi sembra di riascoltare ancora una volta la voce, aspra di Alberto, mi sembra di coglierne la segreta dolcezza. Sono sicura che anche per chi non ha mai sentito la sua voce, questo diario ha oggi un suono e parla all'orecchio con la seduzione di un canto dalla melodia distesa, in cui i ritmi di una intelligenza leonina si perdono nei deserti della memoria." (Dall'introduzione di Dacia Maraini)

 

Il viaggio a Roma

"Un nuovo romanzo da mettere in biblioteca soprattutto perché in una biblioteca che si rispetti un classico del Novecento come Moravia deve essere presente con le opere complete." (Geno Pampaloni)

"Il viaggio a Roma è un romanzo di iniziazione, di iniziazione alla maturità; o di liberazione dalla nevrotica turbolenza dell'adolescenza." (Enzo Siciliano)

"Un romanzo audace dove la strada dell'incesto è sbarrata soprattutto dalla tomba della madre; un romanzo continuamente in bilico tra la soglia oscura della memoria e i lampi contraddittori del presente." (Giulio Nascimbeni)

La villa del venerdì

L'iniziazione adolescenziale al sesso come iniziazione alla vita l'avevamo già incontrata in Agostino e in La disubbedienza; e la incontriamo di nuovo ora in Il vassoio davanti alla porta uno dei racconti de La villa del venerdì (Stefano Giovanardi, la Repubblica).

Moravia ha una tecnica davvero eccezionale nel dosare entrate ed effetti, nel creare il giusto clima di attesa e di ossessione spiata negli oggetti della quotidianità (Renato Minore, Il Messaggero).

 

La donna leopardo

La donna leopardo appartiene alla serie dei romanzi moraviani a respiro breve, come Agostino, La Disubbidienza, L’amore coniugale. È la storia, volutamente priva di soluzione, di un tradimento amoroso, di una sofferenza voyeuristica e di una dolente incapacità di comprensione, e segna uno dei punti più alti della meditazione esistenziale di Moravia: la vita non si conosce e noi non la conosciamo. Pubblicato nel 1991, La donna leopardo è ascrivibile a quello che Cecchi definiva “il Moravia migliore”.

Diario Europeo

Un libro singolare nato dall'esperienza che Moravia ebbe nel 1984 al Parlamento europeo: una serie di riflessioni apparentemente occasionali diventano chiavi preziose per capire la storia umana, che secondo Moravia è incredibilmente vicina alle leggi naturali.

 

Romildo

Opera postuma, in questo volume sono riuniti i racconti che Moravia, lungo l'arco della vita, senza mai radunarli in volume, pubblicò su giornali e riviste. Alcuni di questi, in particolare, ci riportano alle origini del racconto moraviano; altri, più recenti, hanno carattere autobiografico e, anche in questo senso, costituiscono un contributo alla conoscenza del grande scrittore.

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